Donne che disarmano by Monica Lanfranco

autore:Monica Lanfranco [Lanfranco, Monica]
La lingua: ita
Format: epub
editore: VandA edizioni
pubblicato: 2024-07-15T00:00:00+00:00

Il coraggio e il sorriso Intervista a Dawn Peterson

Not in my name, No alla guerra senza se e senza ma: lo abbiamo sentito dire spesso, lo abbiamo detto e scritto in molti modi, in tutto il mondo, nelle piazze in manifestazione e dai balconi delle nostre case, esponendo le bandiere della pace, subito dopo l’11 settembre 2001 e all’inizio della guerra in Iraq. Ma sentirlo dire dalle labbra di una persona che avrebbe motivo legittimo di sbattere in faccia al mondo le sue ragioni per chiedere vendetta, di infischiarsene del pacifismo di chi non è coinvolto personalmente dalla violenza, che non la vive nella sua stessa carne, nei suoi affetti, fa un grande impressione, e fa la differenza. Come quando si ascoltano ebrei e palestinesi che continuano a sostenere argomentazioni di non belligeranza, di nonviolenza ad ogni costo, pur nello strazio che ormai tocca a livello personale quasi tutti in entrambi i popoli, così è inedito affacciarsi a un percorso di pace incarnato in una persona che viene dagli Stati Uniti e da poco più di un anno in lutto a causa del terrorismo (l’intervista si svolge nel 2003). Succede che ti chiedi: “Se capitasse a me, avrei la forza di elaborare e trasformare la rabbia, il dolore indicibile e perenne in energia positiva, in spinta verso l’esterno piuttosto che in cupa vendetta, ancestrale sete di sangue con la quale illudersi di lenire la pena?”.

Dawn Peterson è una giovane donna di 25 anni, il cui nome, che significa Alba, è proprio giusto per lei; è il suo affiorare dolce e deciso, nei modi di spiegare e ascoltare, che colpisce di più.

L’11 settembre? La caduta delle Torri è per me direttamente connessa alla perdita di Davin. Dopo il crollo che ha ucciso mio fratello maggiore molte cose sono cambiate. Non avevo mai immaginato una vita in cui lui non ci fosse. Avevamo vissuto insieme a New York per oltre tre anni, e molti aspetti delle nostre vite erano legati insieme. Era il primogenito e nella mia famiglia mia sorella, mio fratello, mia madre e io guardavamo a lui per avere consigli e pareri. Era un po’ come una guida.

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